Medicina Estetica Frascani
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L’Elettroporazione Vaginale (EPV)

L’Elettroporazione (EP) è una metodica innovativa ed indolore di bioingegneria che apre nuove prospettive nella terapia di molte patologie vulvo-vaginali.

Questa apparecchiatura permette una veicolazione transdermica e transmucosa di varie sostanze ad elevato peso molecolare al fine di migliorare e velocizzare l’assorbimento ed il passaggio intracellulare. Queste sostanze favoriscono dunque il ripristino della normale fisiologia vaginale e/o vulvare.

L’applicazione cutanea dell’ EP si è dimostrata efficace e facilmente utilizzabile, anche in sedi corporee contraddistinte da un consistente strato corneo, tanto da superare i limiti di penetrabilità di tecniche quali la ionoforesi o gli ultrasuoni. La veicolazione transdermica consente di ottenere un’elevata biodisponibilità del principio attivo nella sede dove si vuole esercitare il massimo effetto, e nella riduzione di effetti collaterali conseguenti alla somministrazione sistemica dei farmaci.

Questa tecnologia sfrutta una tecnica di terapia fisica che comporta una variazione transitoria della permeabilità della membrana cellulare grazie all’applicazione di impulsi ad alto voltaggio con conseguente generazione di un potenziale trans-membrana e la successiva formazione di “pori” necessari per il passaggio delle sostanze.

Il vantaggio dell’elettroporazione è di raggiungere l’area di interesse clinico con una concentrazioni più elevata di principi attivi, superiore alla somministrazione sistemica, ma con un minor numero di effetti collaterali.

L’EPV sfrutta il principio della stimolazione elettrica caratterizzata da impulsi molto rapidi e di intensità controllata  in grado di superare la barriera cutanea senza provocare fastidi al paziente.

Uno dei dispositivi di elettroporazione vaginale oggi più utilizzato si chiama proprio EPV® (Blue-Moon® Italia). Questo apparecchio è dotato di diversi applicatori specifici per uso vaginale, uno standard, uno ridotto da utilizzare in caso di sub-stenosi vaginale e uno specifico per il trattamento delle vulvodinie. Questi manipoli sono composti da una struttura in materiale plastico opportunamente studiata per favorire l’introduzione e comprendente l’alloggiamento di una siringa standard da 2.5 e 1 ml, dove viene inserito il prodotto da veicolare disciolto in un gel conduttore (Fig.1).

Nell’EPV vengono applicati degli impulsi elettrici che generano un potenziale di membrana tra 0.5-1.0 V che ha durata tra 10 μs e 10 ms. Questa reversibile caduta di potenziale trans-membrana della cellula induce quella formazione di “pori” che inducono la facilitazione nel passaggio molecolare.

Gli impulsi di elettroporazione sono generati su due anelli di acciaio INOX posizionati ad una distanza ottimale per investire un’ampia zona senza la necessità di muovere l’applicatore.

Le microvibrazioni derivanti dagli impulsi elettrici agiscono su vari recettori localizzati nella mucosa vaginale e tale stimolazione induce i fibroblasti a sintetizzare collagene ed elastina  migliorando così il turgore e l’elasticità vulvovaginale.

La veicolazione di principi attivi in sede vestibolo-vaginale è resa ancora più agevole dal ridotto spessore dello strato epiteliale, che consente di raggiungere organi pelvici adiacenti, sovente interessati da sindromi dolorose di difficile gestione terapeutica (Fig.2).

Impieghi in ginecologia

Una delle più importanti ed innovative applicazioni di EPV® è rappresentata dalla sindrome da dolore pelvico cronico e dalle condizioni ad esso correlate.

Il dolore pelvico cronico (CPP) è definibile come un dolore riferito ad organi e strutture della pelvi, sia femminile che maschile di natura non neoplastica. Il CPP è caratterizzato da un forte impatto negativo sulla sfera emotiva, cognitiva e della vita  sessuale. Nella donna si distingue in persistente o ricorrente, associato a sintomi riferibili al tratto genito-urinario inferiore, con disfunzioni intestinali e/o ginecologiche.

Alla base del CPP è presente una condizione di disregolazione qualitativa e quantitativa delle terminazioni nervose nocicettive provenienti dall’area pelvica. Ripetuti stimoli pelvici di varia natura (infiammatori, infettivi, ormonali, traumatici etc…), possono provocare la progressiva attivazione sincrona di quote crescenti di fibre nervose nocicettive, con una conseguente condizione di ipereccitabilità centrale, tendente all’auto mantenimento (neural-axial central-sensitization). I bersagli potenziali della sindrome da CPP sono rappresentati dagli organi pelvici, dalle funzioni da questi espletate e dalla muscolatura della pelvi che svolge funzione di supporto e di coordinamento funzionale. In relazione all’organo più colpito si possono trovare in letteratura diverse definizioni della sindrome da CPP: uretrodinia, vulvodinia,  sindrome da dolore della muscolatura del pavimento pelvico, sindrome della vescica dolorosa.

La sindrome genitourinaria della menopausa (Genitourinary Syndrome of Menopause – GSM) racchiude l’altra grande fetta di disturbi femminili che possono essere rattati con l’EPV. E’ definita come un insieme di segni e sintomi conseguenti alla riduzione degli estrogeni circolanti che determinano cambiamenti a livello vaginale, vulvare, della vescica e dell’uretra.

Secchezza vaginale, dispareunia, sensazione di bruciore e irritazione, riduzione della lubrificazione e sintomi urinari di urgenza, disuria, infezioni ricorrenti delle vie urinarie sono tra sintomi più frequenti che caratterizzano questa sindrome.

Il calo estrogenico infatti comporta notevoli cambiamenti anatomici nel corso della menopausa: includono la riduzione dell’elastina, l’aumento del turnover del collagene e dunque della quantità di tessuto connettivo, la riduzione del flusso sanguigno a livello vaginale con conseguente assottigliamento dell’epitelio. Il gold-standard per il trattamento della GSM è, a tutt’oggi, la terapia ormonale sostitutivo.

L’azione degli estrogeni si può realizzare direttamente anche sull’inibizione delle terminazioni nervose nocicettive vestibolo-vaginali. Interessanti evidenze hanno dimostrato come una corretta terapia ormonale sostitutiva sistemica può essere insufficiente nel ridurre la dispareunia fino al 25% dei casi. Si è dimostrato come la veicolazione tramite EPV® di 50 microgrammi di estriolo in gel complessato a 3 g di acido ialuronico 0.2% in gel, sia efficace nel ridurre il bruciore vulvo-vaginale e la dispareunia, in un ciclo di 8-10 sedute.

Elettroporazione Vaginale: il trattamento

Il trattamento è assolutamente indolore e assicura i seguenti benefici:

  • Aumento del tono muscolare
  • Miglioramento dell’elasticità tissutale
  • Azione “anti-aging”
  • Scomparsa del dolore vulvovaginale con miglioramento della vita sessuale

Le sostanze che possono essere veicolate oltre gli ormoni sono moltissime e la scelta è dettata dalla sintomatologia descritta da ogni singolo paziente: prodotti a base di acido ialuronico, aminoacidi e multivitaminici, elastina, colostro, prp, antiossidanti (Coenzima Q10), acido ascorbico e acido lipoico  sono di enorme aiuto per la riduzione o eliminazione della secchezza e della atrofia vaginale; antiinfiammatori, analgesici, anestetici e miorilassanti nel trattamento della vulvodinia.

L’esame ginecologico accurato e la valutazione generale della paziente sono essenziali per l’efficacia del trattamento. Generalmente si consigliano 1 o 2 applicazioni a settimana per almeno 4-8 applicazioni. Ogni seduta con EPV ha la durata di circa 15-30 minuti. E’ un trattamento estremamente sicuro, indolore e non invasivo, rapido ed efficace.

Questo strumento apre nuovi scenari nel trattamento della GSM e della sindrome da dolere pelvico cronico in protocolli integrati e sinergici con terapie topiche, e nuove tecnologie quali il laser vaginale.

Numerosi studi scientifici tutt’ora in fase di valutazione stanno infine dimostrando che l’elettroporazione consente di migliorare anche:

  • Incontinenza medio-lieve urinaria e fecale
  • Prolasso degli organi pelvici
  • Fistole e ragadi acute e croniche
  • Patologie perianali
  • Lichen Sclerosus
Modalità: microiniezioni sottocutanee
Durata del trattamento: 15-30 minuti
Ciclo consigliato: 6-12 sedute

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